Associazione per la promozione della lingua ligure
Il Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure (Consiglio per il patrimonio linguistico ligure) è un’associazione di persone impegnate nella promozione delle varietà romanze storiche della Liguria. In particolare, si propone di creare le condizioni per facilitare l’apprendimento del patrimonio linguistico della regione, sia a livello di ricerca scientifica sia a livello divulgativo.
Il Conseggio, in qualità d’organizzazione apartitica e apolitica, si propone inoltre di dialogare con le istituzioni per l’avvio di iniziative legate ai propri obiettivi. Per queste finalità, dispone di un comitato scientifico indipendente.
L’adesione al Conseggio è volontaria e aperta a tutti. Per contattarci potete scriverci all’indirizzo info@conseggio-ligure.org o sulla nostra pagina Facebook.
Ultime notizie
Conferenza «Dall’Anonimo genovese alle prose politiche: forme ed usi del volgare genovese in epoca medievale»
Il prossimo 5 novembre alle 16.30 si terrà all’Archivio Storico del Comune di Genova la conferenza «Dall’Anonimo genovese alle prose politiche: forme ed usi del volgare genovese in epoca medievale» di Stefano Lusito.
Con ogni buona ragione, l’Anonimo Genovese – vissuto a cavallo fra XIII e XIV secolo, la cui produzione ci è giunta finora in due diversi codici manoscritti – può essere considerato il fondatore non solo della letteratura, ma dell’intero uso scritto del genovese quale idioma dotato di una propria funzionalità comunicativa e di un preciso valore identitario. In particolare, la forte componente «civile» del suo canzoniere – rivolta all’esaltazione delle glorie patrie, al richiamo spesso puntuale di aspetti demografici e urbanistici della capitale regionale e alla critica delle lotte interne al Comune – ne rende la produzione un documento estremamente significativo per la comprensione di vari elementi che descrivono la storia di Genova in epoca bassomedievale.
A partire dai decenni successivi all’opera dell’Anonimo («riscoperta» solo a inizio dell’Ottocento, ma verosimilmente nota nei secoli precedenti) il genovese vide espandere i propri usi sia come mezzo di trasmissione di conoscenze e saperi (soprattutto in volgarizzamenti e traduzioni di testi d’ampia circolazione in area romanza), sia come lingua della cancelleria locale – accanto al latino – in documenti amministrativi e politici redatti ora in continente, ora nelle colonie commerciali del Comune di Genova sparse all’interno del Mediterraneo. In genovese, ad esempio, fu tradotto un trattato stipulato nel 1380 in Crimea con il khan dei Tartari, e ancora nel 1473 il sultano ottomano Maometto II si servirà del genovese per comunicare ai genovesi di stanza a Chio la sua vittoria in battaglia contro un rivale a capo di una confederazione turcomanna.
La conferenza, partendo dalla produzione dell’Anonimo Genovese (i cui due codici di attestazione sono attualmente esposti nell’ambito delle iniziative di «Ianua – Genova nel Medioevo»), presenterà forme e contenuti della raccolta dell’autore, per menzionare successivamente i principali usi dell’idioma locale in epoca medievale. Durante la presentazione verrà inoltre passata in breve rassegna, ed esemplificata nei suoi aspetti generali, l’evoluzione interna del genovese dalle fasi più antiche di attestazione fino ai giorni nostri.
Convegno internazionale di studio e riflessione sul patrimonio linguistico della regione intemelia
Il prossimo 5 ottobre si terrà a Ventimiglia un “Convegno internazionale di studio e riflessione sul patrimonio linguistico della regione intemelia”. L’iniziativa è organizzata congiuntamente dall’Académie des langues dialectales di Monaco, dalla Cumpagnia d’i Ventemigliusi di Ventimiglia e dal Conseggio pe-o patrimonio linguistico ligure.
Il convegno si svolgerà dalle 9 alle 16 nella sala parrocchiale di Sant’Agostino a Ventimiglia (piazza Bassi 1), nei pressi della stazione ferroviaria. È prevista una pausa pranzo tra le 12 e le 14.
L’obiettivo del convegno è di fare il punto sia sullo stato delle ricerche, sia sulle possibilità di trasmissione e promozione delle varietà linguistiche della regione intemelia. Parteciperanno i seguenti relatori:
Claude Passet (L’étude scientifique du monégasque : état des lieux et desiderata); Alberto Sismondini (La «Cumpagnia d’i Ventemigliusi» dalla Barma Grande a Intemelion: verso i cento anni di studi sui dialetti dell’area intemelia); Werner Forner (Una classe nominale non antica nei dialetti intemeli (e altrove)); Dalila Dipino (Ai confini della Liguria occidentale: un’inchiesta sul campo); Andrea Capano (Un possibile arcaismo fonetico in ventimigliese: sull’esito -[b]- da -P-); Roberto Moriani (Il lessico pastorale brigasco nella toponomastica delle Alpi Liguri); Isabelle Albanese e Sylvie Leporati (Insegnare e trasmettere il monegasco, dalla scuola ai corsi per adulti); Rita Zanolla (Insegnare il dialetto a Ventimiglia? Uno sguardo fra passato e futuro); Stefano Lusito (Il caso del monegasco fra prerogative istituzionali, normazione linguistica e didattica: un possibile modello per le parlate liguri?); Giorgio Oddone (Le parlate liguri: segno di identità, dalla provincia al mondo).
È prevista la pubblicazione degli atti.
Convegno «Fra Liguria e Lunigiana»
Siamo lieti di segnalare il convegno «Fra Liguria e Lunigiana. Rapporti tra l'estremo Levante Ligure e le aree limitrofe. Considerazioni storiche e linguistiche» che si svolgerà dal 5 al 7 di settembre a Lerici, Ameglia e Arcola. L’evento è organizzato dall’APS Enrico Calzolari pro Monte Caprione.
Tra i relatori il dottor Michele Armanini, il dottor Pier Giorgio Cavallini, il dottor Stefano Lusito, nostro socio, il professor Leonardo Savoia e il dottor Daniele Vitali.
Traduzioni automatiche: un passo importante per la nostra lingua
Il Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure è felice di annunciare che Google ha aggiunto la lingua ligure (in varietà genovese) al suo sistema di traduzioni automatiche, Google Translate. Questo rappresenta un passo significativo per la valorizzazione della nostra lingua e della nostra cultura.
Questa aggiunta è solo l’ultima novità in fatto di tecnologie linguistiche per la nostra lingua, e segue i lavori pionieristici già portati avanti dal progetto «No Language Left Behind» di Meta nel 2022, e le importanti ricerche dei membri della nostra associazione, compreso l’urtimo articolo scientifico pubblicato qualche mese fa. Siamo contenti di constatare che i nostri sforzi costanti hanno contribuito a creare una base solida sulla quale è stato possibile sviluppare queste tecnologie.
Ricordiamo che i traduttori automatici – come tutte le tecnologie linguistiche – devono essere usati con attenzione e che è necessario far revisionare tutti i risultati a dei linguisti esperti. Benché la qualità delle traduzioni automatiche di Google per certe tipologie testuali sia abbastanza buona, per altre – per esempio per i testi nel registro colloquiale o per i toponimi – la strada da fare è ancora lunga. Restiamo tuttavia convinti che queste tecnologie continueranno a migliorare e che diventeranno, sempre di più, uno strumento fondamentale per la promozione della nostra lingua. Nel frattempo, la nostra associazione continua ad essere disponibile per i lavori di revisione dei testi, per i quali potete contattarci all’indirizzo info@conseggio-ligure.org.
Collaborazione con l’Académie des langues dialectales
I membri del Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure sono felici di annunciare l’avvio di una collaborazione reciproca con l’Académie des langues dialectales del Principato di Monaco, organizzazione dedicata allo studio, alla diffusione e alla protezione del monegasco e delle altre parlate liguri. L’Académie, fondata nel 1981 con l’autorizzazione del governo del Principato e il sostegno di S.A.S il principe Ranieri III, include linguisti e studiosi di fama internazionale. Ci preme ricordare, tra i membri passati dell’Académie, i linguisti Giulia Petracco Sicardi e Fiorenzo Toso.
Ringraziamo il presidente dell’Académie, il dott. Claude Passet, per questa collaborazione, che permetterà alle nostre associazioni di partecipare a progetti comuni in ambito linguistico.
Convegno «Leggere e scrivere in genovese»
Il Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure organizza un convegno di studio e di riflessione sugli usi scritti del genovese. L’evento avrà luogo a Genova martedì 19 novembre, presso la sala dei Chierici della biblioteca Berio di Genova, dalle 14:00 alle 17:30.
Zimme de braxa – Collana di letteratura ligure
Sono usciti i primi tre volumi di Zimme de braxa, in collaborazione con l’editrice Zona. Questa nuova collana si propone di offrire uno sguardo d’insieme sul vasto orizzonte della letteratura d’espressione ligure dall’epoca medievale ai nostri giorni, spaziando fra generi testuali, tematiche e aree linguistiche.
Antologia della letteratura ligure
Il Conseggio è felice di presentare l’Antologia della letteratura ligure, un’opera realizzata da Alessandro Guasoni su nostra commissione.
Il lettore potrà farsi un’idea della progressiva evoluzione della letteratura genovese e ligure nel corso dei secoli, sia dal punto di vista linguistico, sia da quello dei contenuti: dalla poesia epico-civile dell’Anonimo o di Foglietta, all’ispirazione barocca e gongorista di Cavalli, dalla poesia comica di Piaggio, alla lirica di stampo paesaggistico-intimista di Firpo, tutte le tendenze sono presentate, definendo l’immagine di una letteratura complessa e ancora oggi di piacevole lettura.
Fiorenzo Toso
Il 24 settembre u.s. è prematuramente mancato il prof. Fiorenzo Toso, ordinario di linguistica generale presso l’Università di Sassari, ma in Liguria conosciuto principalmente per gli innovativi studi sul genovese, il suo lessico, la sua letteratura e la sua presenza oltremare. Ha tradotto numerose opere dal francese e dallo spagnolo in italiano e dall’italiano, dall’inglese e dallo spagnolo in genovese. Si occupava inoltre di temi relativi alle minoranze linguistiche in Italia e in Europa, di lessicografia e di studi etimologici. Per l’estensore di questa nota risulta particolarmente doloroso redigere il necrologio di Fiorenzo, sia perché ci conoscevamo da una vita, sia perché era uno dei sostenitori più convinti del mio modo di intendere la poesia in genovese. Fin dai tardi anni ‘70, quando entrambi partecipavamo al concorso di poesia Lauro d’Oro, a quando inserì i miei testi nella fondamentale antologia Letteratura genovese e ligure (Marietti, 1989-1991), a quando fondò e diresse la collana di letteratura A Parma per le edizioni Le Mani, fino alla grammatica scritta a quattro mani Il genovese in tasca (Assimil, 2010) e alle recenti collaborazioni alla collana E restan forme, dell’editrice Zona, le nostre scelte in materia linguistica e anche estetica procedettero di pari passo. In poesia e in prosa, Toso è infatti stato il primo, nei tempi moderni, a farsi fautore di una lingua genovese letteraria, in certo modo aulica, ma atta anche a ogni uso contemporaneo, appoggiandosi ad approfonditi studi del genovese classico e a recuperi lessicali dai testi del passato, specie di età barocca, così come dal genovese periferico tuttora parlato. La sua battaglia per il riconoscimento dell’importanza sia storico-sociale, sia letteraria del genovese, gli costò, specie agli inizi della sua carriera accademica, diffidenze e incomprensioni, ma ottenne un importante successo con la mostra Il Genovese – Storia di una Lingua, da lui organizzata presso l’Archivio di Stato nel settembre 2017, evento che rappresentò un traguardo già solo dal titolo, poiché in un ambito istituzionale e con gran risalto veniva usato, con riferimento al genovese, il termine «lingua» e non «dialetto». In una vita interamente dedicata a questo scopo preciso, oltre che alla famiglia, altro punto fermo nella sua vita, Toso ha prodotto una quantità di testi scientifici e letterari stupefacentemente folta e accurata, quasi sapesse che il tempo concessogli a disposizione non era molto, e seguisse il consiglio dell’Anonimo, padre medioevale della nostra letteratura, posto a epigrafe della Storia linguistica della Liguria (Recco-Genova, 1995): «Lavore, quando è saxon / l’omo, avanti che passe l’ora: / a compir un faito bon / non è mai da dar demora». (Rima LXXVIII)
Alessandro Guasoni