Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure

Conseggio ligure

Primi scrittori della Riviera: Laudi religiose di Savona, di Pietra Ligure, di Albenga (XIV-XV sec.)

Presentazione a cura di Alessandro Guasoni

La poesia religiosa della fine del Trecento, pensata per essere imparata a memoria dagli oranti, i fratelli delle compagnie degli oratorî, poi chiamate «Casacce», si presenta sempre uguale a sé stessa, ripetendo formule e tematiche, poiché la poesia di una civiltà alla sua aurora non richiede originalità agli autori, anzi se ne tiene lungi il più possibile, e chiede invece la fedeltà assoluta agli archetipi immutabili, sicché i suoi poeti rimangono senza un nome, ma sono la voce d’un popolo, così come in un’icona bizantina non si cerca l’originalità e la smania individualista del pittore moderno, che firma le opere perché vuole «farsi un nome», ma la sua aderenza alla tradizione sacrale che è giunta fino ai nostri tempi e il rispetto di simboli sempre uguali. I primi poeti della Riviera sono dunque anonimi e sacri; F. Toso parla giustamente in proposito di una suggestione «barbarica» che questi documenti ci presentano.

Laudario di Savona (XIV sec.)

Notevole in queste laudi la purezza della lingua e gli usi grafici, in sostanza uguali a quelli del genovese loro contemporaneo, benché di netta espressione locale, che si può chiaramente riconoscere. Il suono palatale della ‹c› viene reso con ‹j› o con ‹ih›: jama, ihamar per i moderni ciamma e ciammâ. I nessi ‹pi› e ‹bi› si pronunciano ‹ci› e ‹gi›: pim corrisponde a cin; pianzando a cianzando; abi si legge agi.

No teme, oi, peccaor, jama cum bon cor Maria,
ela serà en toa aia davante lo Creator.
No temer, oi, peccaore, chi ei en tanta tenebria
chi ai perduo lo to Segnore per la toa gran folia,
jama cum bon cor Maria e abi en lei ferma speranza
per lei troverai perdonanza davanti lo Creatore,
jama Maria devotamenti pianzando cum humilitae

Traduzione italiana

Non temere, o peccatore, chiama con buon cuore Maria,
ella sarà in tuo aiuto davanti al Creatore.
Non temere, o peccatore, che sei in tanta tenebra
che hai perduto il tuo Signore per la tua gran follia,
chiama con buon cuore Maria e abbi in lei ferma speranza
per lei troverai perdono davanti al Creatore,
chiama Maria devotamente piangendo con umiltà.

Laudario di Pietra (prima metà del XIV sec.): De festo Sancti Iohanne Baptiste

Zoane da Dé mandao, Christe per noi pregai
chi fosti sanctificao, en lo ventre de to maire,
Zoane da Dé mandao, o propheta glorioso
chi fosti sanctificao en lo ventre ancor ascoso
Baptista sancto e virtuoso, da tuto lo mondo honorao
entre li sancti exaltao, or devi Dé per noi pregar.
Tu fosti annuntiao, da l’angero chi da Dé venia
Gabriel chi fo mandao, a la doce vergem Maria.
E disse Zacharia, averai figlo, no teme en toa vegeza,
de che sera grande alegreza. Zoane lo debi ihamare.
Monto gle parse cosa dura, che mai enzenerase
che Elisabet figlor portasse, si encomenza a dubitare:
Zacharia chi dubitava de zo che l’angero gle disse.
devegne muto e no parlava, si come al ato Dé piaxea.
Fin che Zoane nascerà, chi è mandao da lo Segnore.
E lo sancto so maiore bem è degno da honore.
[…]

Traduzione italiana

Giovanni mandato da Dio, prega Cristo per noi
tu che fosti santificato nel ventre di tua madre
Giovanni mandato da Dio, o profeta glorioso,
che fosti santificato nel ventre ancora nascosto,
Battista santo e virtuoso, da tutto il mondo onorato
tra i santi esaltato, ora devi pregare Dio per noi.
Tu fosti annunciato dall’angelo che veniva da Dio
Gabriele che fu mandato alla dolce vergine Maria.
E disse a Zaccaria: non temere, avrai un figlio nella tua vecchiaia,
per cui mezzo sarà grande felicità. Lo devi chiamare Giovanni.
Gli parve cosa molto dura, che mai generasse,
che Elisabetta portasse un figlio, e cominciava a dubitare;
Zaccaria che dubitava di ciò che gli disse l’angelo,
divenne muto e non parlava, così come piacque all’alto Dio.
Finché Giovanni nascerà, che è mandato dal Signore.
E il suo maggiore santo è ben degno di onore.
[…]

Lo storico Paolo Accame, che scoprì questo laudario nella parrocchia di Pietra Ligure e lo pubblicò nel 1889, faceva osservare come, in questo frammento di lauda per la festa di S. Giovanni, l’anonimo autore, vissuto in un’epoca di sollevazioni e di guerre civili, inserisce la sua preghiera affinché il Signore mandi sulla sua patria «pace e consolazione» e sembra provare quasi invidia per la «citae», che conserva nel suo duomo le reliquie del Battista.

O martiro pim de veritae, prega Christe omnipotente
che en la rivera e la citae, mete amor e bona paxe,
Zenoa bem se dé alegrare, chi a lo tesoro sì precioso
como è lo to corpo dignitoso, or debi per Zena pregare.

Traduzione italiana

O martire pieno di verità, prega Cristo onnipotente
che metta amore e pace nella Riviera e nella Città,
Genova deve assai rallegrarsi, di possedere un tesoro così prezioso
come è il tuo corpo degno, perciò devi pregare per Genova.

Anonimo albenganese: Preghiera alla Vergine (1461)

F. Toso fa osservare, a proposito di questa preghiera del 1461, già in piena decadenza del ligure quattrocentesco intorbidito da forme toscaneggianti, un linguaggio più puro, con tratti dialettali genuinamente ingauni.

Sanctissima Regina, Maire de lo nostro Redentor,
per la vostra misericordia defendine da ogni furor.
La vostra posansa, dose Maire, ne garde da ogni tribulasioni
e in la vostra eterna gloria ne mene in cunsolasium,
e sempre abia de ogni pechau remisium,
e daige veraxe petimenctum e cunfesium
aco che lo faso inimigo non ge abia forsa ni bairia.
Davanti alo vostro caro Figor sei sempre nostra aia
aso che li benecti sancti posamo star in compagnia.
Secòrine, secòrine, Maire de lo Creactor,
Madona, se avesimo faicto ni dicto ni pensao
cosa chi in vostro despiaxei sea,
Madona, daine grasia che noi degamo nostro corpo
avancti che la nostra fin sea;
Madona, mandaine bona paxe amor e sanitae a questa sitae,
e che actre che per lo mondo sum, o gloriosa Maire de Dé
i pe ro rexe de lo sei chi annosiacto fossi co lo angelo Crabielo.
Per la vostra puritae electa fossi da la magestaae
de lo sei e de la tera Regina, como purissima fanctina
per la vostra sapiensia voi festi grande abstinesia
sarvar la verginitae;
voi scesi in grande humilitae;
per la vostra mizericordia per voi fo faicta la concordia
inter Dé e li peccaoi per lo peccao de lo primo homo,
per lo quar erimo dannai e a morcte sentensiai
e andaimo a lo inferno in quello reo foze eterno.
[…]

Traduzione italiana

Santissima Regina, Madre del nostro Redentore,
per la vostra misericordia difendici da ogni furore.
La vostra possanza, dolce Madre, ci protegga da ogni tribolazione
e nella vostra eterna gloria ci porti in consolazione,
e sempre abbia di ogni peccato remissione,
e dagli verace pentimento e confessione,
acciocché il falso nemico non vi abbia forza né balia.
Davanti al vostro caro figlio siete sempre il nostro aiuto
acciocché dei benedetti santi possiamo stare in compagnia.
Soccorrici, soccorrici, Madre del Creatore,
Madonna, se avessimo fatto, detto o pensato
cosa che vi dispiaccia.
Madonna, facci la grazia che noi lasciamo il nostro corpo
prima della nostra fine;
Madonna, mandateci buona pace, amore e salute a questa città,
e quelle altre che sono per il mondo, o gloriosa madre di Dio,
e per il re del cielo che annunziata foste dall’angelo Gabriele.
Per la vostra purezza foste eletta Regina
dalla maestà del cielo e della terra, come purissima vergine
per la vostra sapienza voi faceste con grande astinenza
salvare la verginità;
voi acendeste a grande umiltà
per la vostra misericordia per voi fu fatta la concordia
tra Dio e i peccatori per il peccato del primo uomo;
per il quale eravamo dannati e destinati a morte
e saremmo andati all’inferno in quel reo fuoco eterno.
[…]