orrore
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orrô [ɔˈruː]
poia fem. [ˈpwiːa] ~ [ˈpujˑa]
Declinazioni
m.s. | m.p. | f.s. | f.p. |
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orrô | orroî | — | — |
— | — | poia | poie |
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Pronuncia delle parole con base latina in -ōria
In genovese la pronuncia delle parole la cui base latina termina in -ōria possono presentare la pronuncia -[wiː]- (più prettamente urbana, ma comunque ben diffusa nelle aree più influenzate dal modello metropolitano) o -[uj]- (tipica delle aree più o meno decentrate rispetto al capoluogo, ma anch’essa estremamente diffusa). Così, parole come poia [ˈpwiːa] ~ [ˈpujˑa] “paura”, spassoia [spaˈswiːa] ~ [spaˈsujˑa] “scopa”, sarmoia [sarˈmwiːa] ~ [sarˈmujˑa] “salamoia” e tesoie [teˈzwiːe] ~ [teˈzuiˑe] “forbici” vengono qui segnalate nella doppia pronuncia, ugualmente diffusa e corretta. La grafia del genovese permette di scrivere parole del genere senza privilegiare una variante di pronuncia rispetto a un’altra.
Sulle alternanze di pronuncia nel genovese contemporaneo condivise dalla comunità di locutori, e sulle sue rappresentazioni lessicografiche (in parte riprese nel DEIZE), si veda in particolare Stefano Lusito, Aspetti teorici e pratici della redazione di un dizionario genovese-italiano della lingua contemporanea. Metalessicografia di una varietà di koinè, Alessandria, Edizioni Dell’Orso, 2025, §6.