Conferenza «Dall’Anonimo genovese alle prose politiche: forme ed usi del volgare genovese in epoca medievale»

Il prossimo 5 novembre alle 16.30 si terrà all’Archivio Storico del Comune di Genova la conferenza «Dall’Anonimo genovese alle prose politiche: forme ed usi del volgare genovese in epoca medievale» di Stefano Lusito.
Con ogni buona ragione, l’Anonimo Genovese – vissuto a cavallo fra XIII e XIV secolo, la cui produzione ci è giunta finora in due diversi codici manoscritti – può essere considerato il fondatore non solo della letteratura, ma dell’intero uso scritto del genovese quale idioma dotato di una propria funzionalità comunicativa e di un preciso valore identitario. In particolare, la forte componente «civile» del suo canzoniere – rivolta all’esaltazione delle glorie patrie, al richiamo spesso puntuale di aspetti demografici e urbanistici della capitale regionale e alla critica delle lotte interne al Comune – ne rende la produzione un documento estremamente significativo per la comprensione di vari elementi che descrivono la storia di Genova in epoca bassomedievale.
A partire dai decenni successivi all’opera dell’Anonimo («riscoperta» solo a inizio dell’Ottocento, ma verosimilmente nota nei secoli precedenti) il genovese vide espandere i propri usi sia come mezzo di trasmissione di conoscenze e saperi (soprattutto in volgarizzamenti e traduzioni di testi d’ampia circolazione in area romanza), sia come lingua della cancelleria locale – accanto al latino – in documenti amministrativi e politici redatti ora in continente, ora nelle colonie commerciali del Comune di Genova sparse all’interno del Mediterraneo. In genovese, ad esempio, fu tradotto un trattato stipulato nel 1380 in Crimea con il khan dei Tartari, e ancora nel 1473 il sultano ottomano Maometto II si servirà del genovese per comunicare ai genovesi di stanza a Chio la sua vittoria in battaglia contro un rivale a capo di una confederazione turcomanna.
La conferenza, partendo dalla produzione dell’Anonimo Genovese (i cui due codici di attestazione sono attualmente esposti nell’ambito delle iniziative di «Ianua – Genova nel Medioevo»), presenterà forme e contenuti della raccolta dell’autore, per menzionare successivamente i principali usi dell’idioma locale in epoca medievale. Durante la presentazione verrà inoltre passata in breve rassegna, ed esemplificata nei suoi aspetti generali, l’evoluzione interna del genovese dalle fasi più antiche di attestazione fino ai giorni nostri.