
Zimme de braxa
La collana Zimme de braxa (‘scintille di brace’), fondata in collaborazione con l’editrice Zona e sotto gli auspici del Conseggio pe-o patrimònio linguistico ligure, si propone di offrire uno sguardo d’insieme sul vasto orizzonte della letteratura d’espressione ligure dall’epoca medievale ai nostri giorni, spaziando fra generi testuali, tematiche e aree linguistiche.
I titoli proposti – corredati da apparati di critica e commento – rappresentano di volta in volta testi della tradizione storica, recuperi dalle più significative esperienze degli ultimi due secoli e opere inedite di autori contemporanei. La collana si declina in tre sezioni, relative ad altrettante tipologie testuali e contraddistinte da un richiamo di colore in copertina: rosso per poesie e rime; verde per narrativa e prose; blu per teatro e drammaturgia.
Volumi
1. Ro mêgo per força

Ro mêgo per força – versione del celebre Le médecin malgré lui di Molière – è uno dei migliori esempi di trasposizione in genovese di opere di ampia circolazione. La produzione teatrale di De Franchi restituisce un vivace acquerello della Genova settecentesca. Il volume è corredato da un'introduzione e da un glossario delle voci ed espressioni meno intelligibili per il lettore odierno.
Stefano De Franchi (1714-1785) è il maggiore esponente della letteratura settecentesca in genovese. Partecipò alla guerra di liberazione del 1746-47 e fu membro della colonia arcadica ligure. Fu autore, insieme ad altri, del rifacimento semifaceto del capolavoro tassiano (Ra Gerusalemme deliverâ, 1755); in tarda età diede alle stampe una raccolta antologica delle proprie poesie (Ro chittarrin, ò sæ, strofoggi dra muza, 1772) e una serie di commedie in due volumi (1772; 1781), in gran parte mediate dal teatro francese.
2. Föe moderne
illustrazioni di Elettra Deganello

Föe moderne raccoglie le “favole moderne” pubblicate da Giuseppe Cava nella quarta sezione della sua raccolta poetica Into remoin (1930). Sono testi in rima che si inseriscono nella tradizione letteraria della favolistica avviata da Esopo e Fedro, in Liguria incarnata nell’Ottocento da Martin Piaggio. Per l’autore, partecipe del movimento anarchico e socialista, le favole sono occasione di critica sociale. Il volume è corredato da un saggio sulla favolistica e da un glossario delle voci ed espressioni contenute nei testi.
Giuseppe Cava (1870–1940), scrittore e poeta di Savona, è stato tra i più importanti esponenti della letteratura ligure di quella città. Ricca la produzione accolta su periodici; dopo l’esordio con A strenna de Savoña (1923), pubblicò la raccolta Into remoin (1930), che accoglie anche la sue favole moderne.
3. Ei fóe dei ferguò
con saggi di Stefano Lusito e Anselmo Roveda
illustrazioni di Elettra Deganello

Ei fóe dei ferguò raccoglie la produzione poetica di Roberto Benso composta nel dialetto di Carrosio, centro fra Voltaggio e Gavi, in provincia d’Alessandria. La vita e le riflessioni dell’autore si riverberano nei componimenti, documento linguistico di estrema importanza, finora unica testimonianza di una varietà ligure pressoché non documentata. Il volume è corredato da due saggi: uno sulle caratteristiche del dialetto di Carrosio, l’altro sulla letteratura ligure nella regione storica dell’Oltregiogo.
Roberto Benso (1939), nato a Carrosio, laureato all’università di Genova, scrittore. È autore di numerose monografie in volume, saggi, articoli specialistici, redazione di cataloghi. Già direttore del periodico In Novitate, edito dal Centro Studi di Novi Ligure di cui è attualmente presidente onorario.